Gli altopiani: il Carso triestino


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Rilke LIS

 Il Carso è una regione naturale che si estende da Monfalcone fino a Fiume ma, dal punto di vista politico, è suddiviso tra Italia, Slovenia e Croazia. Il termine Carso deriva da Karra, parola di origine pre-indoeuropea che, secondo i linguisti significa pietra.
Geomorfologia: il Carso è caratterizzato da rocce calcaree particolarmente permeabili all'acqua; questa caratteristica determina il verificarsi di tutta una serie di fenomeni superficiali e sotterranei (le cavità scavate dall'acqua, i numerosi corsi sotterranei, tra cui quello del fiume Timavo, i campi solcati, gli inghiottitoi, le grotte e le doline, depressioni formatesi per dissoluzione della roccia o per il crollo della volta di alcune grotte) che rendono il paesaggio carsico unico e suggestivo. Nel Carso prevalgono il colore chiaro delle rocce calcaree e la terra rossa che ricopre alcune di queste superfici. L'area carsica a noi più nota è quella triestina che si estende alle spalle del Golfo di Trieste. Dal nome di questa regione deriva il termine carsismo con il quale vengono indicati, in tutto il mondo, i fenomeni ambientali con caratteristiche simili a quelli del Carso triestino.
Flora: nella zona costiera, più riparata dai venti e sotto l'influsso del mare, troviamo una tipica vegetazione mediterranea, relitto di un periodo dal clima più caldo, che vede il leccio come specie arborea più rappresentativa in associazione con acero minore e scotano. Sull'altopiano cresce la boscaglia carsica a roverella, orniello e carpino nero. Nelle doline la maggiore umidità dovuta all'inversione termica crea un ambiente particolare che ospita specie come il carpino bianco, il cerro e l'acero campestre. A partire dalla metà dell’800 il governo austro-ungarico diede inizo alle opere di rimboschimento sul Carso, allora quasi completamente spoglio; per garantire una veloce ripresa dello strato di humus sulle pietraie venne piantato il pino nero, specie molto frugale, con una prefernza per i terreni calcarei; furono piantati 15 milioni di pini, creati 29 boschi, eretti 33 km di muri a secco, aperti 18 km di strade, sparsi 6000 kg di semi; il programma austriaco di rimboschimento venne continuato dall’Italia fino al secondo dopoguerra. In periodi più recenti il Corpo Forestale Regionale ha iniziato un diradamento graduale del pino nero a vantaggio delle specie autoctone come la roverella, il carpino nero e l’orniello.
Fauna: è tipicamente continentale ed è caratterizzata dalla presenza di caprioli, tassi, cinghiali, volpi, lepri e scoiattoli. La fauna del Carso comprende anche alcuni rapaci, come il falco pellegrino, che nidifica sulle pareti rocciose della costa.
Venti: la zona è investita dalla Bora che soffia dall'interno delle valli della vicina Slovenia; è molto fredda e violenta infatti può superare i 120 km/h.
Popolazione: il Carso triestino si estende su cinque comuni della provincia di Trieste; sul Carso vivono circa 20.000 persone, la popolazione è in prevalenza di origine slovena; in quest'area si parlano più lingue come lo sloveno, l'italiano e il triestino.
Storia: la storia del Carso è, ovviamente, molto antica ed è caratterizzata dal passaggio di molte popolazioni; romani, longobardi, slavi e veneti, hanno attraversato e vissuto in questi territori, lasciando tracce ancor oggi visibili del loro passaggio. In epoca contemporanea il Carso è stato luogo di battaglie sia nella prima che nella seconda guerra mondiale.
da segnalare:
- Lungo il sentiero Rilke sulle falesie da Sistiana al castello di Duino nidificano il falco pellegrino e il corvo imperiale; le piante sono quelle tipiche della macchia mediterranea come il leccio e la ginestra.
- Nella zona di Grozzana (Comune di San Dorligo della Valle), sul monte Goli vivono il cervo, il gatto selvatico e l’orso e crescono spontanei il pino silvestre e il faggio.
- Sul monte Carso in Val Rosandra si trovano le vecchie querce, relitto dell'antico bosco carsico.
- La dolina di Percedol in cui l’acqua rimane in superficie a formare uno stagno.

Daniele, Gianmarco, Matteo (I B Porpetto 2001-02)
Eros, Giorgia, Nicole (II A Palazzolo, 2002-03)



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