Le falde acquifere e i pozzi


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fiumi risorgiva
pozzi falde avvelenate

 Falda è una parola tedesca che vuol dire piega; le falde quindi sono una "raccolta" di acqua tra le pieghe della terra. Come abbiamo già visto nella pagina dedicata al ciclo dell'acqua, una parte dell'acqua piovana e fluviale penetra nel sottosuolo infiltrandosi, molto lentamente, tra la roccia e la sabbia o all'interno di questi materiali, fino ad incontrare uno strato impermeabile contro il quale una parte dell'acqua si blocca, dando origine ad un deposito sotterraneo, ovvero una falda acquifera. La falda può emettere acqua spontaneamente, è il caso delle risorgive o fontanili, oppure può essere raggiunta attraverso la battitura o la trivellazione di pozzi che danno luogo alle caratteristiche fontane. Le falde si dividono in freatiche e artesiane (freatico deriva dal greco fréar: pozzo; artesiano da Artois: regione francese).

 Le falde acquifere possono emettere acqua spontaneamente, attraverso le risorgive, ma anche attaverso la battitura di pozzi che si dividono in freatici e artesiani. Questo tipo di approvvigionamento costituisce una forma di prelievo che non intacca l'equilibrio naturale delle falde, a differenza di quanto succede attraverso i prelievi fatti con tubi troppo grossi e con l'ausilio di pompe elettromeccaniche ad uso industriale, le quali possono captare l'acqua oltre la soglia di sicurezza della falda stessa. Nel 1928, un geologo americano, Meinzer, scrisse un articolo dal titolo "Compressibilità ed elasticità degli acquiferi artesiani". Meinzer spiegò che le falde artesiane si dilatano o si contraggono al crescere o al diminuire della pressione dell'acqua in essa racchiusa come fanno i polmoni di un essere vivente... La battitura delle pompe dà semplicemente sfogo alla pressione esistente nelle falde; ... nei periodi di secca la falda non si prosciuga, semplicemente contiene meno acqua, ha meno pressione e, quindi, la fontana "butta" di meno.


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