Un torrente molto particolare: il Chiarsò



Chiarsò è un nome d'origine preromana e significa più torrenti in luoghi rocciosi.  Il torrente Chiarsò nasce, all'altezza di Ramaz, dall'unione del Rio Cercevesa e del Rio di Lanza che sgoragano ai piedi delle Alpi Carniche.
Il Chiarsò presenta, di solito, acque chiare e pescose (trote e cavedani) e non è mai asciutto; non è navigabile a causa della presenza di grossi macigni caduti nel suo letto; il corso di questo torrente, un tempo veniva usato per la fluitazione del legname, una tecnica di trasporto di grandi quantità di tronchi lungo un fiume, che veniva realizzata tramite lo sbarramanto artificiale del corso d'acqua a monte di Ramaz . Si tratta di una chiusa (stue in friulano);queste opere un tempo erano presenti lungo quasi tutti i torrenti montani vicino ai quali non vi fosse una vialibità sufficiente a garantire il trasporto dei tronchi.La morfologia fortemente tormentata di molte vallate della montagna friulana (in epoche precedenti alla comparsa delle teleferiche),ha imposto l'uso di dispositivi molto ingegnosi che consentivano l'esbosco di lotti boschivi altrimenti inutilizzabili mediante la gestione di una risorsa abbondante e pulita:l'acqua.

Lungo gli alvei del Chiarsò e dei suoi affluenti, sgorgano sorgenti di acque minerali che sono tra le più ricche della Carnia. Le più conosciute sono l'acqua Pudia, della località Ones e la Fonte Ferruginosa, della località Refosco.






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