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I Magredi


Come abbiamo già detto nelle pagine precedenti, i magredi sono dei territori aridi e privi di acqua, a causa della tipologia  del suolo, caratterizzato dalla presenza di molti ciottoli e ghiaia, che rendono il terreno molto permeabile, tanto che l'acqua tende a penetrare nel sottosuolo, lasciando i prati magri e privi di humus. I magredi, insomma, sono le nostre steppe. I più estesi si sono conservati nel Friuli Occidentale, nella zona dei fiumi Cellina e Meduna. Essi costituiscono un corridoio di passaggio fra i monti e il mare, tra l'Europa settentrionale e l'Africa. Ora, questi territori, sono minacciati da tanti pericoli: esercitazioni militari, caccia, discariche abusive (si pensi all'amianto trovato a Montereale Valcellina), agricoltura intensiva, gare di fuoristrada, gare di moto-cross; queste ultime, rimestando il cotico erboso e il sedimento ghiaioso, spezzano il processo evolutivo in atto e distruggono i nidi adagiati al suolo del raro Occhione.

Dopo aver elencato tutte queste minacce, non ci resta che dire che la più grande minaccia è l'ignoranza che noi friulani di oggi abbiamo, rispetto all'importanza ecologica e naturalistica di questi luoghi, così poveri in apparenza, ma ricchi di biodiversità (diversità ecologica).


Flora: i magredi sono ricchi di una flora rara e di un ambiente ricco di vita; soprattutto in primavera, camminando sui sassi è possibile incontrare tante specie di fiori che si sono, col tempo, adattati a questo ambiente inospitale.

Fauna: è ricca e variegata. I magredi sono il territorio di caccia ideale dei rapaci; perfino l'aquila reale, che scende a valle dalle vicine montagne, può scorgere facilmente le proprie prede, rappresentate da piccoli mammiferi, insetti ed uccelli. Il gheppio, il nibbio, il gufo, la civetta e il falco, sono tutti rapaci che si possono incontrare nei magredi. Anche il gruppo di mammiferi è molto ampio: volpi, lepri, caprioli e tanti altri.


a cura diCarolina, Adriano, Gretel / classe 2 ^ C /a.s. 2006-7

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